D’estate siamo tutti sorridenti e abbronzati. Il caldo ci spinge fuori casa, al mare, agli aperitivi nei dehors, e ogni cosa sembra immersa in un’atmosfera colorata e allegra.
Come si fa a non essere felici d’estate?
Adriana Riccomagno, autrice di Oddio, l’estate!, ci presenta ben 90 (come la paura!) buone ragioni per non esserlo.
Il suo libro ribalta l’idea dei volumi motivazionali che tanto vanno di moda negli ultimi anni. Invece di aprire una pagina per trovare una citazione ispiratrice, troverete una delle (tante) spiacevoli manifestazioni dell’estate, raccontate con ironia e sarcasmo. È un libro che, pur nella sua leggerezza, conforta e non ci fa sentire soli nel nostro disprezzo per i lunghi, molto lunghi, e caldi, sempre più caldi, mesi estivi.
Personalmente, mi sono sentita subito in sintonia con il libro. Anche io, come l’autrice, faccio parte di quel gruppo di “odiatori seriali” dei mesi estivi. Tra le tante ragioni elencate nel libro, eccone tre con cui mi sento particolarmente affine.
- Le punture di zanzara. Chi ama l’estate, chissà perché, sembra non essere mai bersaglio delle zanzare. Sarà un caso? Io non credo proprio.
- I matrimoni estivi. Per me, sono l’equivalente degli Hunger Games nella vita reale. Alla fine, solo un invitato riuscirà a sopravvivere, mentre tutti gli altri soccomberanno al caldo infernale, ai vestiti scomodi e all’eterno sudore.
- L’entusiasmo estivo. Siete pazzi!
Oltre alle piccole grandi “piaghe” della stagione estiva, Oddio, l’estate! porta alla luce un tema molto interessante e sempre più urgente: l’ecoansia, una sensazione crescente di paura e impotenza legata ai cambiamenti climatici e al deterioramento del nostro pianeta. È una forma di ansia che si manifesta in modi diversi, come la costante preoccupazione per l’impatto delle nostre azioni sull’ambiente, o la paura di un futuro incerto per le generazioni future.
Questo aspetto del libro è particolarmente interessante perché, tra una risata e l’altra, ci invita a riflettere su un tema di estrema importanza. L’ansia per il clima non è una moda passeggera, ma una risposta reale a una crisi globale, quella climatica. Essere consapevoli di ciò che accade al nostro pianeta è il primo passo per agire e, in qualche modo, alleviare quella sensazione di impotenza che ci affligge.
Ad approfondire queste tematiche è la postfazione di Franco Borgogno, giornalista, divulgatore scientifico e guida escursionistica ambientale. Borgogno affronta la questione del cambiamento climatico con chiarezza e precisione, raccontandoci cosa possiamo aspettarci per il futuro e, soprattutto, cosa possiamo fare per affrontare la crisi. Sì, qualcosa possiamo ancora farlo!
Conoscere la gravità della situazione e agire con consapevolezza è un modo per combattere l’ecoansia, ma anche per promuovere un cambiamento in positivo. Prendersi cura del nostro pianeta non è un atto ideologico, come spesso viene percepito, ma un dovere morale. Chi nega la crisi climatica o la sminuisce lo fa per interessi personali, economici o per mancanza di conoscenza, mai per il bene comune. E questo è il vero pericolo.
Alessia Lingua

27 Settembre 2024 at 11:52
Dell’estate detesto il caldo umido che “una volta” da me, nella media Valsesia, non c’era davvero e l’obbligo di mostrarsi felici. Sono preoccupata per l’ambiente e incontro tante persone (anche colte) che invece negano risolutamente il cambiamento climatico, parlando di cicli che si ripetono. Del resto, al mio paese, come d’estate non faceva così caldo, d’inverno faceva molto più freddo.
Sull’epica delle “vacanze” avrei molto da dire: chi lavora ha le ferie, non tre mesi di festa. I soldi scarseggiano e gli aperitivi sono stracari, ecc… il dovere all’allegria mi è insopportabile. Il libro dunque, potrebbe piacermi