Nel 1942 nell’aquilano un gruppo di ragazzi abruzzesi amanti della scalata in montagna e delle avventure del loro supereroe preferito – Gordon – si ritrovano coadiuvati da qualche adulto poco entusiasta del regime.
Creano una vera e propria banda di “rivoluzionari” e soprattutto di cordata, la sfida più grande è innanzitutto riuscire a scalare le pareti più impervie del Gran Sasso, conoscere bene la montagna ed i suoi anfratti sconosciuti.
Il loro sogno è quello sconfiggere i nemici, e salvare il mondo dai due oppressori Hitler e Mussolini, quest’ultimo per altro ha vietato la pubblicazione delle strisce del loro eroe, perché prodotto dal nemico americano, oltre che obbligarli a una disciplina sportiva che mal sopportavano.
Le loro strade si incontrano per uno strano caso, e non per tutti era la “rivoluzione” il fine ultimo, ma l’amore per le salite li fa poi confluire tutti nelle stesse motivazioni.
Scalare le pareti più difficili insegna loro che solo in cordata con sacrificio e costanza e anche un po’ d’azzardo è il modo per salvarsi a vicenda.
Una scuola di vita dove appunto l’unione fa la forza.
Tra questi due sorelle gemelle, campionesse di tennis, inizialmente guardate con insufficienza perché femmine, ma che si riveleranno più toste di qualche maschio e un pronipote del Vate, che non vuole svelare la parentele perché si vergogna.
Tutti nella vita quotidiana sono bravi studenti, bravi nelle esercitazioni del sabato balilla, da non destare sospetti.
A raccontare questa bella avventura, uno dei protagonisti ormai anziano, Piero, il nipote del Vate, che insieme al suo più caro amico Nico, avevano iniziato per primi a scalare.
La storia raccontata da Marco Dell’Omo è avvincente, la banda i cui componenti si erano dati un nome di fantasia (ognuno col nome di un personaggio dei fumetti di Gordon), in tutto segreto e nelle ore più sicure compie le scalate e sperimenta sempre più difficoltà, è un gruppo coeso, hanno chiaro il loro obiettivo per capo Il Capitano che coordina i loro movimenti.
C’è allegria tra loro, voglia di cambiamento, impegno e solidarietà. Si troveranno anche ad agire per fermare iniziative di qualcuno della controparte sempre in grande silenzio e senza svelarsi.
Quando non erano sulle pareti del Gran Sasso, vivevano la loro vita
secondo le regole del fascismo.
Nico e Piero compagni inseparabili, sperimentano insieme la loro crescita le prime pulsioni sessuali e i primi amorini, le confidenze a rafforzare l’amicizia. Scoprendo che Mussolini era stato nascosto proprio in cima ad una montagna delle loro, per sfuggire ai nemici, proteggeranno, con tutta la banda, di rapirlo per consegnarlo agli alleati americani.
Succederà una cosa davvero inaspettata che lascerà la banda spiazzata e che farà sciogliere anche la loro cordata.
Il colonnello Piero, che dopo la liberazione si arruolerà nell’ Aeronautica Militare, è quello che racconta l’avventura che ha vissuto, con ricordi chiari e dovizia di particolari, sebbene non sia più giovane, e arricchirà con una lettera che gli è stata recapitata solo in vecchiaia, la storia vissuta.
Questo romanzo è davvero una bella storia, che mescola fatti reali e di fantasia, del periodo della guerra e del fascismo scritta molto bene, accattivante.
Lo scrittore, rende partecipi delle avventure della banda e sebbene il sottofondo sia la guerra non appesantisce la lettura.
Al tempo stesso non la mette in secondo piano, perché gli effetti della stessa fanno parte della vita quotidiana dei personaggi.
Anche l’ambientazione è molto interessante, in una zona d’Italia, L’Aquila e le montagne del Gran Sasso che svelano paesaggi di rilievo.
È una bella lettura consigliata ad adulti e anche ai giovani, lascia punti da approfondire in ambito storico letterario e geografico. Non conoscevo questo autore, ho trovato un bravo ed interessante scrittore e grazie a Nutrimenti che l’ha pubblicato.
Domenica Blanda (alias Anna Cavestri)
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