Conosciamo tutti Alda Merini la grande poetessa dei Navigli: la sua poesia è arrivata a noi con i suoi componimenti carnali e lirici che ogni giorno vengono pubblicati anche sui nuovi mezzi social e web, a testimonianza della sua importanza anche per le nuove generazioni.
Ma come ha attraversato il suo mondo e la sua vita complessa Merini? Cosa l’ha portata a scrivere poesie? Amava la Primavera, la stagione in cui è venuta al mondo? Cieli di Primavera- Viaggio nel Mondo di Alda Merini edito da Navarra Editore e scritto a quattro mani da Virna Chessari e Ave Comin – con le illustrazioni di Mariateresa Oldrati- è un libro per i ragazzi che rintraccia la bellezza delle parole e della natura, attraverso i versi di una delle più grandi poetesse italiane del Novecento e che unisce, grazie all’immaginazione delle autrici, fasi della vita della poetessa, tappe importanti, i dubbi, le speranze e le sue opere.
Il libro ha in sé il fascino narrativo delle favole ma con una potenza diversa perché la poetessa è davvero esistita e vale la pena conoscerla, avvicinarsi ai suoi versi e appunto al suo mondo.
Si parte dall’infanzia di Merini “c’era dentro di lei una forza, un qualcosa che la rendeva felice nonostantetutto. Questa forza si chiamava Poesia e sarà lei che le permetterà di vedere un sorriso anche nel cielo più nero” si legge nella prefazione di Lietta Manganelli.
Subito nel libro si riconosce la figura di una bambina portata per le arti , come la musica: ed è suonando il pianoforte dell’oratorio che la piccola Alda si imbatte con un’altra protagonista della narrazione, un’ape che ricorda il grillo di Collodi e che dialoga con la poetessa, non ricoprendo un ruolo di “coscienza” come nella storia di Pinocchio, ma più come una confidente, un’amica quasi invisibile.
“Al liceo Manzoni era stata respinta in italiano, proprio lei che amava la letteratura sopra ogni cosa. Ma d’altronde si sa, poeti e persone fuori dal comune vengono spesso fraintesi” e da quella delusione Alda Merini inizia un percorso che sempre più la rende una voce unica nell’espressione poetica, infatti ben presto si ritroverà a frequentare uno dei salotti letterari più prestigiosi di Milano, dove conoscerà Manganelli, Spagnoletti, Quasimodo, Erba, Turoldo e Corti.
L’ape che incontra ciclicamente nei suoi passaggi di formazione la guida verso la natura più viva e salvifica: “Anche il poeta è in sintonia con l’universo e ricorda all’uomo il suo legame con la natura, con il filo d’erba e le creature del bosco, con i suoi simili e i suoi uccelli”.
Il punto forte di Cieli di Primavera è senza dubbio il parallelo tra il mondo naturale, il linguaggio dei fiori, delle stelle, dell’universo e quello del mondo interiore, in questo caso quello di Alda.
Il primo grande amore con Giorgio Manganelli dura cinque anni e Alda deve affrontare la sua fine con molto tormento, cercando di colmare un vuoto che sembrava ingoiarla, fino all’incontro col futuro marito Ettore, con cui si sposa e da alla luce quattro figlie.
Il matrimonio segna però anche l’inizio delle sue crisi, nonostante l’ape consigliera le ricorda che l’alveare non morirà e che “occorre seguire la natura impollinatrice e donare quell’amore che lei cova al mondo: la poesia.
Seguono gli anni più duri, quelli del ricovero, in cui sulla vita della poetessa dei Navigli cala il buio denso e spaventoso: ma dirà che la cosa più difficile sarà tornare alla vita normale, fuori dall’istituto psichiatrico, sotto lo sguardo indifferente dei sani.
La struttura del libro, che si colora dei dialoghi tra Merini e l’ape è quella di una biografia immaginata e compatta che conduce i giovani lettori alla curiosità, senza mai cadere nella retorica o nella mera didascalia. Le autrici raccontano la storia di una grande personalità del Novecento con episodi che diventano “universali” e quindi comprensibili ed emozionanti per i giovani lettori e lettrici.
Antonella De Biasi
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